Martedì 5 dicembre 2017, presso la Biblioteca Universitaria di Genova, è stato presentato il libro di Angelo D’Orsi “Gramsci. Una nuova biografia”, la prima opera che di Gramsci indaga l’intimo intreccio tra pensiero politico e vita affettiva, tra le vicissitudini della storia personale e della grande storia, e l’elaborazione di una nuova teoria generale del marxismo.

Angelo d’Orsi è stato allievo di Norberto Bobbio ed è ordinario di Storia del pensiero politico all’Università di Torino. Oltre alla storia delle idee e alla storia della cultura e dei gruppi intellettuali, si dedica a questioni di metodologia e di storia della storiografia. Da anni studia la vita e il pensiero di Antonio Gramsci.

“Arrestato alle ore 22,30 dell’8 novembre 1926, davanti all’ingresso di via Morgagni 25, dimora dei Passarge, l’onorevole Gramsci venne tradotto al carcere di Regina Coeli. In quella manciata di minuti fu decretata la fine, o quasi, dell’attività politica di un militante appassionato e coraggioso, anche se si aprì la strada all’opera di un gigante del pensiero, politico, ma non solo.” Angelo d’Orsi racconta questa storia dall’infanzia in Sardegna agli studi a Torino, da Mosca a Vienna, da Roma al carcere di Turi, fino alla clinica romana dove spirerà il 27 aprile 1937.

Personaggi pubblici e figure della vita privata, a cominciare dalla famiglia Schucht e dalla complessa vicenda amorosa con Giulia, attraversano la vita e la vicenda intellettuale e politica del grande intellettuale (e rivoluzionario) italiano. Con una narrazione capace di restituire i drammatici eventi storici di cui Gramsci fu protagonista o testimone, facendosene interprete in tempo reale, d’Orsi getta luce sulla genealogia e sull’originalità del suo pensiero, percorrendo le convergenze, le collisioni e le interferenze con la storia della sinistra italiana e sovietica, e dei suoi protagonisti, da Togliatti a Bordiga, da Lenin a Trockij e a Stalin. Del “capo della classe operaia”, come lo definì Togliatti nel 1927, d’Orsi mostra lo sforzo crescente di superare le rigide barriere del “recinto del marxismo-leninismo”, all’insegna di un pensiero critico e antidogmatico, senza mai perdere di vista l’obiettivo che lo accompagnerà fino all’ultimo giorno: la liberazione del proletariato dalle sue catene.

E lo fa ascoltando le parole che ha lasciato, insieme alle testimonianze di chi gli era vicino, prima fra tutti la cognata Tania Schucht, e dei suoi compagni e avversari politici, con un’avvincente ricostruzione biografica, storica e politica che fa il punto sullo stato attuale degli studi, ma che è anche il racconto struggente di una personalità tormentata e profonda, dotata di un genio tanto penetrante da essere inattuale nel suo tempo e, forse, anche nel nostro.

ANGELO D’ORSI
GRAMSCI. UNA NUOVA BIOGRAFIA
FELTRINELLI EDITORE