Dalla passione per i computer fin da giovanissimo alle elezioni studentesche, per poi giungere a Montecitorio come il più giovane vicepresidente della Camera. È in arrivo in libreria la prima biografia di Luigi Di Maio, prossimo candidato premier del MoVimento 5 stelle. Lo riporta un articolo pubblicato sul quotidiano la Repubblica. Il titolo “Di Maio chi? Vita, opere e missione del politico più bersagliato d’Italia” edito da AlibertI. L’autore è Paolo Picone, amico e concittadino di Pomigliano d’Arco.

Muove i suoi primi passi alle scuole elementari Mazzini.

“Viene iscritto alla scuola Mazzini, uno dei migliori istituti della città. E continua il suo brillante percorso di studi anche nei tre anni di medie. Frequenta la classe sperimentale di latino e gli viene affidato forse il suo primo compito di grande responsabilità: addetto al fondo cassa della classe. È in questo periodo della sua vita che Luigi s’imbatte, e anche con una certa soddisfazione, in due letture non proprio per adolescenti: legge la Storia d’Italia di Montanelli e le biografie di Pertini”. A quel punto il lettore penserà che il piccolo Luigi sognasse di fare come minimo l’assessore. Invece il suo sogno nel cassetto era “fare il poliziotto”.

Poi arrivano gli anni del liceo

Al liceo, rappresentante degli studenti di una lista alternativa a quella di sinistra, consegue “la prima vittoria politica”. Va dal preside e gli propone questo patto: “Noi impediremo l’annuale occupazione dell’istituto, in cambio voi insegnanti parteciperete al nostro fianco alle manifestazioni in cui rivendicheremo strutture scolastiche migliori”.

Sull’elezione a Montecitorio e l’elezione a vicepresidente della Camera:

Quando arrivò a Montecitorio “il cellulare squillò per 48 ore di fila”. Il racconto ora si fa onirico: “Non risposi. Ero stonato, stanco, confuso. Non ricordo nulla di quei due giorni”. Un mese dopo, 21 marzo 2013, è, a 26 anni, il più giovane vicepresidente della Camera di sempre, anche grazie ai voti del Pd. Perché scelsero lui? Nella sala della Regina, dove si selezionavano i candidati M5s per la carica “dissi semplicemente: Non chiamerò mai più i deputati onorevoli. E fui scelto subito” .