È del giornalista italiano Leo Sorge il lavoro di editing di “The Accidental Engineer”, la biografia di Ray Holt, il progettista del primo chip che avrebbe potuto darci un’informatica diversa: il personal computer e lo smartphone non sarebbero esistiti, o sarebbero stati molto differenti, e l’Internet of Things sarebbe stata la regola già da decenni. Ma il progetto fu secretato per trent’anni dai militari.
La biografia racconta i sogni, le speranze e i traguardi di un uomo che con il suo progetto avrebbe potuto cambiare la storia dell’informatica.
E’ in lingua inglese e sarà disponibile online su una piattaforma di self-publishing.
La lettura non è riservata solo agli appassionati di tecnologia, perché racconta una storia che pone interrogativi e riflessioni sugli eventi che avrebbero potuto cambiare il nostro presente. Sono molti i momenti significativi della vita di questo ingegnere per caso che, appena laureato, si è trovato al posto giusto nel momento giusto e ha proseguito la sua carriera partecipando alla creazione di altre tecnologie innovative.